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Conserve, una categoria in difficoltà e che soffre troppa inflazione

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Il comparto delle conserve è una parte importante degli assortimenti della GDO italiana, vale infatti circa il 2,5% del suo fatturato totale. Nei mesi scorsi abbiamo approfondito in modo esauriente l’analisi della categoria entrando nel merito delle tendenze delle materie prime e della difficoltà di reperimento di queste.

Qualche mese fa avevamo analizzato i conti economici delle principali imprese del settore scoprendo che non tutte hanno sofferto la recente crisi inflattiva.

Quello studio si basava sull’analisi dei bilanci di quelle società di capitali che a settembre avevano già depositato il bilancio 2022, ed osservava il comportamento di 482 imprese (circa il 40% del totale) divise per quattro classi di fatturato.

Leggi qui per approfondire il tema.

Ciò che ci proponiamo in questo articolo è, invece, verificare quali sono le tendenze al consumo all’interno del comparto, ovvero comprendere se e come sia cambiato il consumatore negli acquisti alla luce degli aumenti dei prezzi di vendita.

Per farlo ci avvaliamo delle preziose ricerche di NIQ aggiornate ad ottobre dello scorso anno, quindi molto recenti.

Entrando nel merito dei numeri, e nello specifico osservando le vendite a valore della categoria (esclusi i derivati del pomodoro), che comprende quelle animali e quelle vegetali, il fatturato generato nell’anno terminante ottobre 2023 è stato pari a 3.156 miliardi in tutti i canali distributivi, con una crescita del +7,2%.

Entriamo nel dettaglio dei dati di NIQ elaborati da GDONews:

Conserve una categoria in difficoltà
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