All’inizio di maggio, i prezzi medi degli oli extravergine d’oliva (EVO) in Europa hanno ripreso a salire, interrompendo una tendenza al ribasso che aveva interessato diversi mercati negli ultimi mesi. Questo aumento è stato innescato dall’incertezza sui volumi e sulla qualità delle scorte di materia prima disponibili fino alla prossima campagna olearia, dopo un crollo dei prezzi, soprattutto dell’olio EVO spagnolo.
Un’Italia Stabile in un Mare di Variazioni
Contrariamente alla tendenza europea, l’Italia ha visto prezzi stabili dall’inizio dell’anno. Secondo l’Osservatorio mensile di Certified Origins, uno dei principali produttori e distributori di olio EVO certificato, i prezzi interni sono stati meno influenzati dalle fluttuazioni internazionali. Tuttavia, la produzione nazionale non riesce a soddisfare la domanda interna, con un consumo annuale che oscilla tra le 400 e le 550 mila tonnellate, a fronte di una produzione media di circa 290 mila tonnellate.
L’Impatto della Spagna
In Spagna, dove si produce circa il 50% dell’olio d’oliva mondiale, le abbondanti piogge e la prospettiva di una raccolta abbondante per il 2024-2025 hanno contribuito a una riduzione dei prezzi. L’aumento delle esportazioni e la diminuzione dei consumi interni hanno portato i produttori spagnoli a svuotare parte delle loro scorte, influenzando negativamente i prezzi anche negli altri principali paesi produttori.
Dinamiche del Mercato Mediterraneo
Nel Mediterraneo, i prezzi dell’olio EVO hanno mostrato andamenti diversi. In Spagna, dopo un temporaneo calo ad aprile, i prezzi sono risaliti a 7.85 €/Kg. La Tunisia ha visto fluttuazioni simili, con prezzi che sono passati da 7.35 €/Kg ad aprile a 7.95 €/Kg a maggio. In Grecia, con una disponibilità inferiore, i prezzi sono rimasti stabili intorno agli 8.35 €/Kg.
Scenari Futuri e Sfide per la Spagna
Alla fine di maggio, i prezzi in Spagna hanno raggiunto 8.51 €/Kg per l’olio EVO. Le piogge abbondanti hanno migliorato le riserve idriche, ma l’aumento dei consumi interni e delle esportazioni ha sollevato preoccupazioni sulla capacità del paese di soddisfare la domanda globale nei prossimi sei mesi. La Spagna si avvicina alla prossima campagna con giacenze ridotte, facendo temere un possibile aumento dei prezzi mondiali in caso di eventi climatici avversi o variazioni nei consumi.
Prospettive per l’Italia
“Investire nella filiera agricola italiana e nella sua trasformazione è il primo modo per affrontare le difficoltà e le incertezze che interessano sempre di più il settore dell’olio – commenta Giovanni Quaratesi, Head of Corporate Global Affairs di Certified Origins – Sappiamo che la qualità degli Extra Vergine italiani e la professionalità delle nostre aziende sono apprezzate nel mondo. I dati degli ultimi anni indicano però che la nostra produzione agricola non è sufficiente neppure a soddisfare la domanda interna. Oggi abbiamo l’opportunità di ridurre parzialmente il divario tra domanda e offerta attraverso interventi a lungo termine che promuovano lo sviluppo di nuovi impianti e il recupero degli oliveti abbandonati. Serve una nuova visione che renda il settore resiliente e capace di affrontare queste nuove dinamiche del mercato che rischiano altrimenti di creare squilibri commerciali di grande impatto sulle aziende e sui cittadini”
Certified Origins: Un Esempio di Eccellenza Italiana
Fondata a Grosseto, Certified Origins è leader nella produzione e distribuzione di olio EVO certificato, collaborando con cooperative europee e utilizzando tecnologie avanzate per garantire autenticità e tracciabilità. L’azienda ha una forte presenza internazionale, con impianti di imbottigliamento in Italia e negli Stati Uniti, e sedi in diversi paesi, posizionandosi tra i leader del settore olivicolo-oleario a livello globale.
