A Bari è stata avvistata la cosiddetta “nave fantasma” Alma, un’imbarcazione carica di grano turco di cui si erano perse le tracce dopo la partenza dalla Tunisia. La nave, respinta dal paese nordafricano, ha toccato le coste greche prima di approdare in Puglia.
Dal porto barese sono partite le imbarcazioni degli agricoltori di Coldiretti, intenzionate a denunciare queste pratiche che mettono a rischio la sopravvivenza di centinaia di aziende agricole italiane. L’afflusso massiccio di grano importato sta causando un crollo dei prezzi del prodotto nazionale, proprio alla vigilia dei raccolti.
Pietro Piccioni, direttore regionale di Coldiretti Puglia, si è espresso così in merito: “Le aste turche del frumento affossano ancora i prezzi del grano pugliese con il crollo del prezzi che scendono a 320/350 euro a tonnellata, mentre nei porti pugliesi continua il via vai di navi mercantili provenienti dalla Turchia. Si tratta di valori che portano la coltivazione sotto i costi di produzione, rendendola di fatto antieconomica ed esponendo le aziende agricole al rischio crack, soprattutto nelle aree interne senza alternative produttive”.
Secondo Coldiretti, lo scorso anno le importazioni di grano duro dalla Turchia sono aumentate di oltre l’800%, mentre quelle dalla Russia sono cresciute del 1000% e dal Kazakistan del 170% rispetto all’anno precedente. Nei primi due mesi del 2024, sono già arrivati quasi 35 milioni di chili di frumento duro dalla Turchia, una quantità simile a quella registrata in tutto il 2022. Anche le importazioni di grano duro dal Canada, trattato con glifosato pre-raccolta in modalità vietate in Italia, sono aumentate del 47% nel 2023.
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