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Elezioni amministrative: il documento di Confagricoltura Bologna “nessun territorio sia periferia”

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Gli agricoltori bolognesi vogliono giocare un ruolo da protagonisti nelle politiche di governo del territorio, consapevoli dell’importante contributo che possono apportare per l’attività strategica che svolgono su svariati fronti: dalla produzione alimentare alla tutela e manutenzione del territorio, dalla promozione turistica alla valorizzazione delle eccellenze locali.

È quanto emerge dal documento programmatico intitolato “Nessun territorio sia periferia” che Confagricoltura Bologna sta sottoponendo in questi giorni ai candidati alle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno, che nell’Area Metropoli-tana di Bologna interessano 45 Comuni. Tra i temi principali sottolineati dall’Associazione degli agricoltori, anche la richiesta di una maggiore sicurezza nelle campagne troppo spes-so preda di furti, una corretta gestione forestale del patrimonio boschivo e la salvaguardia idrogeologica del territorio.

“Vogliamo confrontarci con chi si candida ad amministrare i Comuni in chi viviamo e ope-riamo, portando le nostre analisi e le nostre proposte per dare risposte alle istanze del set-tore e in generale dei territori esterni ai centri urbani” commenta il presidente pro-tempore di Confagricoltra Bologna Marco Caliceti.

“Per noi è infatti importante conoscere le idee dei candidati sul mondo agricolo e capire quali sono i progetti che vogliono attuare nei diversi Comuni in cui si andrà al voto. Il nostro motto “Nessun territorio sia periferia” nasce dall’idea che ogni realtà debba essere considerata in ugual modo da parte delle Isti-tuzioni. Per noi è infatti importante che venga riconosciuto il ruolo imprenditoriale degli agricoltori che, con il lavoro delle loro aziende, sono i primi protettori e promotori del ter-ritorio e i produttori del sostentamento alimentare della popolazione”.

Proprio per questo motivo Confagricoltura Bologna ha voluto evidenziare nel documento come l’azienda agricola deve essere intesa principalmente come proprietà privata, pro-duttrice di guadagno e reddito, ma anche come bene comune a disposizione dei cittadini. “Il connubio tra queste due parti deve infatti costruirsi e consolidarsi nel reciproco rispetto dei ruoli e delle responsabilità inderogabili.

Il tema, perciò – spiega Caliceti – non deve es-sere offuscato da una mera e sterile contrapposizione, ma deve evolversi in una dinamica di reciproca conoscenza, attraverso un continuo confronto costruttivo”. Per il presidente di Confagricoltura Bologna, infatti, “gli agricoltori non delocalizzano la propria attività ma an-zi conoscono meglio di chiunque altro il territorio e per questo possono mettere a disposi-zione il loro sapere per l’intera comunità”.

Non è un caso che all’interno del documento “Nessun territorio sia periferia” venga richie-sta alle Istituzioni una maggiore valorizzazione del mondo agricolo per partecipare ai ta-voli decisionali locali e dell’Area Metropolitana. “Finora quando sono state pensate le ope-re infrastrutturali in pochi hanno pensato agli effetti che queste possono avere con le atti-vità agricole presenti in loco.

Lo stesso vale per la legge urbanistica, il PTM (Piano Territo-riale Metropolitano), che ancora oggi vede il patrimonio edilizio rurale non considerato e incapace di poter produrre reddito” analizza il presidente pro-tempore di Confagricoltura Bologna. “Per questo motivo abbiamo chiesto ai candidati un dialogo ancora maggiore con la nostra Associazione, anche per quanto riguarda il tema del turismo, soprattutto quello diffuso ed esperienziale, che sta avendo un grandissimo successo e che deve quindi preve-dere una forte e solida coniugazione con l’attività agricola in tutte le sue forme”.

Durante gli incontri si è parlato anche del tema della sicurezza nelle campagne e sull’importanza della sicurezza idrogeologica del territorio e della sua manutenzione. “Una corretta gestione forestale del patrimonio boschivo è la migliore difesa idrogeologica di tutta la popolazione metropolitana. La buona tutela, infatti, nasce dalla montagna. Il ruolo dell’imprenditore boschivo, che ne valorizza la filiera, è uno dei capisaldi della tutela” con-clude Caliceti. “Poter promuovere i materiali derivanti da questo settore come il legname da opera, da ardere e per biomassa, senza dimenticare il ruolo della castanicoltura, sono temi focali di una politica forestale i cui effetti diventano bene metropolitano”.

Al centro delle considerazioni di Confagricoltura: produzione alimentare alla tutela e manutenzione del territorio, dalla promozione turistica alla valorizzazione delle eccellenze locali.

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Al centro delle considerazioni di Confagricoltura: produzione alimentare alla tutela e manutenzione del territorio, dalla promozione turistica alla valorizzazione delle eccellenze locali.