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Il caffè e la Private Label: non son rose e non fioriscono

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Nel nostro speciale sull’importante e articolato mondo del caffè abbiamo già accennato al ruolo rilevante della MDD nella rivoluzione apportata dalle capsule che ha stravolto il volto di un comparto che ormai da una decina di anni è in costante evoluzione.

La private label è strategica nella categoria ma la presenza molto forte delle Grandi Marche Industriali non permette una evoluzione in linea con le medie del mercato. La quota MDD della categoria caffè è, infatti, del 17,7%, in crescita del +5,8% sull’anno precedente. Una grande crescita, sintomatica degli incrementi dei prezzi che hanno vissuto le marche industriali.

Rispetto al passato, però, si tratta di una grande evoluzione. Quando non esistevano le capsule la MDD sulla categoria era qualcosa che gli uffici marketing delle centrali realizzavano ma che, di fatto, si vendevano solo a nord, ovvero nel territorio in cui venivano realizzate. Il sud non ne voleva sapere di inserire la MDD nel proprio territorio, troppo differente dal nord.

Con le capsule questo fenomeno sta venendo meno, con le cialde ancor di più, sebbene la marca nel sud Italia è sempre molto sentita.

Grazie ai dati raccolti da Nielsen IQ ed elaborati da GDONews, possiamo però entrare nelle pieghe della categoria del caffè macinato nella marca del distributore osservandone dinamiche e trend dell’ultimo anno.

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